Edilizia: subito una Legge sull’accesso alla professione

Le recenti vicende di cronaca concernenti la sicurezza nei cantieri richiedono una seria riflessione sulle procedure in atto.

Secondo la CNA Veneto, è essenziale avviare una legislazione sull’accesso alla professione come primo e fondamentale passo per la qualificazione delle imprese, poiché costituisce uno strumento cruciale per prevenire abusi da parte di soggetti non idonei.

L’incidente di Fornacette (PI) ha sollevato queste considerazioni, specialmente nel settore delle Costruzioni-Edilizia, che nel 2019 contava 3.100 imprese registrate. Con l’introduzione del Superbonus fiscale, il numero di imprese iscritte è aumentato a 3.675 nel 2022, per poi diminuire a 3.493 nel 2023. Questo significa che, nel corso di quattro anni, sono state aperte 575 nuove imprese attraverso la registrazione presso la Camera di Commercio. Tuttavia, di queste, 182 hanno chiuso nel corso dell’ultimo anno, mentre 393 sono ancora attive.

I dirigenti della CNA Veneto sottolineano che l’iscrizione alla Camera di Commercio da sola non è sufficiente per operare in un settore così complesso come quello dell’Edilizia. Pertanto, ritengono che la legislazione sull’accesso alla professione sia una necessità immediata.

Ci sono molte questioni aperte che riguardano direttamente la sicurezza nei cantieri e l’esecuzione corretta dei lavori, al fine di evitare distorsioni come quelle riscontrate con i recenti bonus.

Inoltre, la CNA Veneto esprime dubbi riguardo alla validità della patente a crediti come strumento deterrente, sottolineando che potrebbe non essere funzionale nel distinguere le imprese corrette da quelle meno affidabili senza un adeguato controllo. Questo è particolarmente problematico nei casi di subappalti “a cascata”, dove si ritiene che chi si aggiudica un appalto debba possedere tutte le competenze necessarie per eseguire il lavoro senza affidarsi a terze parti.

Infine, l’attenzione deve essere rivolta anche ai controlli. La CNA Veneto sostiene che sia necessario aumentare il numero di ispettori, ma è prioritario assicurare che i controlli siano mirati, efficaci e concentrati sugli aspetti sostanziali anziché su quelli formali. La vera sicurezza, affermano, deriva dalla supervisione e dalla verifica delle competenze.